giovedì 21 agosto 2014

FERMIAMO IL TAGLIO DEGLI ABETI DELLA VALLE DEL GIMON


Fermiamo lo sterminio di pini ed abeti secolari della Valle Gimont
Senza nessun avviso ed in sole tre settimane è stata realizzata una presunta pista da sci larga quanto una strada nella Valle Gimont sopra Claviere, all’interno del Parco naturale delle Alpi Cozie nella alta Val Susa, dopo aver abbattuto e sradicato alberi secolari, dopo aver sbancato roccia e pietre, dopo aver incanalato torrenti e ruscelli, dopo aver distrutto nidi e tane, annientando per sempre un ecosistema naturale di una bellezza straordinaria. 
Uno scempio paesaggistico e ambientale compiuto in poco tempo, senza nessun avviso, senza alcun segnale di cantiere, senza nessun recinto, solo qualche cartello che invita i gitanti a procedere sui lati con attenzione ai massi che potrebbero cadere dall’alto.
Una devastazione senza pietà verso un paesaggio strepitoso,  una vallata naturale che si apre, prima di scendere a Claviere,  su un grazioso laghetto con la vista del monte Chaberton, una storia antica, come antiche sono le tradizioni del sito e la cultura dei valligiani, come il rispetto di tutti noi che amiamo quel luogo per la sua particolare naturalità.
Dicono che ogni cosa sia stata opera della Sestrieres S.p.A. per facilitare tutti quei sciatori che non sono in grado di sconfinare e scendere a valle dal Colletto Verde in fuori pista e per poi arrivare ad un impianto sciistico esistente in valle raggiungibile dopo una racchettata con minimo sforzo. In definitiva una seconda pista di discesa in alternativa a quella naturale esistente, per la gioia di tutti gli sciatori pigri, oppure una ipotetica strada che collega l’Italia alla Francia attraverso i passi naturali esistenti.
Demenzialità, pazzia, realizzata nel tacito assenso di chi dovrebbe tutelare la bellezza del paesaggio, senza che ci fosse stato tempo per poter bloccare le ruspe, con la complicità di chi tace, con lo sdegno e l’angoscia di chi invece vigila vicino e incapace di poter intervenire.
Oramai, il disastro ambientale è stato compiuto, a noi resta solo la voce per denunciare la devastazione ambientale, la voce per  accusare presunti sciacalli umani che in qualsiasi modo hanno permesso di distruggere uno dei più bei siti naturali ancora quasi incontaminato, dove solo il silenzio della neve e del leggero fruscio dei propri sci, faceva eco con l’animazione naturale di tutti gli esseri viventi che respiravano in quel sito meraviglioso.
Si prega di diffondere questa denuncia, sebbene oramai il disastro ambientale è stato compiuto, ma se si riesce a divulgare l’appello, forse si potranno evitare altre devastazioni nel pieno silenzio delle nostre montagne.

Ester Quadri
(rappresentante del Circolo Nuova Ecologia Legambiente di Genova - membro del direttivo dei Verdi Liguria -www.osservatorioverde.it)


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