martedì 30 settembre 2014

UN CRIMINE DA FERMARE

Cinghiale abbattuto a Spotorno. L’Enpa: “Un crimine”. Vaccarezza: “Verificheremo eventuali responsabilità”

cinghiale abbattuto a spotorno
Spotorno. E’ polemica aperta sull’episodio avvenuto a Spotorno con un cinghiale che si aggirava tra i palazzi abbattuto da un agente della polizia provinciale. Gli animalisti condannano l’episodio, sul quale è intervenuto anche il presidente della Provincia di Savona Angelo Vaccarezza: “”La polizia provinciale ha effettuato una battuta al cinghiale nella zona di Spotorno. La presenza della squadra era giustificata dalle numerose segnalazioni di alcuni agricoltori e proprietari di terreni della zona che, fino a pochissimi giorni fa, lamentavano, attraverso segnalazioni ufficiali, ingenti danni causati dagli ungulati”.
“Il ruolo della Polizia provinciale è fondamentale per prevenire i casi di pericolo: a causa della massiccia presenza di ungulati in prossimità dei centri abitati, riceviamo infatti centinaia di richieste di intervento, richieste alle quali rispondiamo prontamente. Nello specifico caso, sono convinto che gli agenti abbiano svolto il loro compito in completa sicurezza, agendo nel modo meno disagevole possibile per i residenti. Tuttavia sarà mia cura provvedere all’accertamento di eventuali responsabilità e se del caso, prendere i provvedimenti necessari”.
Ma l’Enpa non ci sta e attacca quanto accaduto a Spotorno, proprio quando domani scatterà la stagione della caccia al cinghiale nel savonese: “l’esemplare femmina uccisa era circondata dai suoi cuccioli terrorizzati che le si sono stretti attorno mentre agonizzava. Decine di persone spaventate sono scese in strada per capire cosa stesse succedendo e, alla vista dell’animale rantolante che dava gli ultimi segni di vita, hanno protestato indignate, mentre i bambini presenti piangevano increduli” afferma l’associazione animalista.
“Sono sempre più frequenti gli abbattimenti di cinghiali vicini alla città, effettuati da squadre di cacciatori coordinati dalla Polizia Provinciale, sollecitati da qualche pensionato che ha avuto l’orto danneggiato o da cittadini che non tollerano la vista di questi animali che cercano solo cibo e se non disturbati se ne ritornano poi nei boschi”.
“Il crudo episodio di Spotorno ha provocato l’ira della stragrande maggioranza dei cittadini e del Comune; la famigliola era ormai una presenza costante nel torrente, le cui alte sponde tenevano separati animali e persone. Eppure la stessa legge sulla caccia prescrive che, prima di usare le armi, è obbligo intraprendere “metodi ecologici” per risolvere criticità create da specie selvatiche, come ad esempio sospingere gli animali sulle alture con l’uso di robusti cani da caccia”.
“La Protezione Animali savonese chiederà nuovamente alla Provincia di stabilire procedure precise per casi del genere, che limitino l’uso di armi dopo l’adozione di sistemi ecologici e solo in presenza di effettivo pericolo per la pubblica incolumità. Intanto da ieri notte cinque cuccioli di cinghiale sono alle prese con un futuro davvero incerto, come sta accadendo in Trentino per i due figli dell’orsa Daniza” conclude l’Enpa.

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