Per Renzi gli imprenditori sono i nuovi eroi. Per la Camusso i nuovi eroi sono i lavoratori. Sullo sfondo la citazione, tratta dalla scena 13 della Vita di Galileo Galilei, di Bertolt Brecht: “Sventurata quella terra che ha bisogno di eroi”, perché ogni atto di eroismo corrisponde alla necessità di contrastare una emergenza, un pericolo, un atto di arbitrio.
Sulla scena attuale dominano molti “eroi mediatici” costruiti in sala trucco e pochi eroi in carne ed ossa, anche perché costoro, per usare un’altra citazione, amano essere e non solo avere…
Chi volesse ricordare un Eroe vero, anzi “Un eroe borghese“, per riprendere il titolo di un bellissimo libro di Corrado Stajano, potrà farlo guardando il 1° e 2 dicembre su Rai1,”Qualunque cosa succeda”, regia di Alberto Negrin, interpretato da Pierfrancesco Favino e Anita Caprioli e dedicata a Giorgio Ambrosoli.
Ambrosoli-palazzo-giustizia
Ambrosoli amava la legalità e la Costituzione e fu ammazzato perché aveva osato “illuminare” gli intrecci tra mafia, finanza e politica. Quando fu assassinato Giulio Andreotti, quello che piaceva e piace all’Italia dei furbi, riuscì a dichiarare che Ambrosoli “se le andava a cercare” , poi fu costretto ad una mezza rettifica. Come poteva essere amato da costoro chi invece di “contrattare” con la mafia ed i suoi protettori, aveva scelto di “contrastare” gli uni e gli altri?
“So che pagherò per aver accettato l’incarico, ma sono contento di aver avuto l’occasione per fare qualcosa per il mio Paese“, nell’attesa di conoscere gli esiti della disputa sui “nuovi eroi”, tentiamo di non dimenticare quelli autentici a partire proprio da Giorgio Ambrosoli.