mercoledì 28 gennaio 2015

Il girono della memoria un gesto coraggioso di pace da parte di un uomo e soldato italiano

Il soldato Sanna resta uomo in Grecia

by maomao comune
Anni Quaranta del secolo scorso. L'Italia dichiara guerra alla Grecia, una guerra assurda come tutte le guerre, vergognosa e ignobile come poche altre. Eppure il fante italiano Sanna, prigioniero dei nazisti, sceglie, come avrebbe detto Vittorio Arrigoni molto tempo dopo, di restare umano.Delle relazioni tra Italia, Grecia e Germania in questa settimana si parla molto, nella Giornata della memoria meglio ricordare quelle più importanti
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Fronte greco, gennaio 1941, prigionieri italiani in coda per il rancio in una caserma. FotoComune di Cinisello Balsamo
 di Santa Spanò*
Sono giornate di memoria queste. Orrori da ricordare, passati. Eppure «Da allora, senza segni premonitori, Questa lenta agonia di continuo ritorna… » (da Judenrein di Sandra Bianco).
Il 27 gennaio del 1945 il campo di concentramento di Auschwitz venne liberato. Gennaio 2015 si legge sui quotidiani: Cresce l’antisemitismo. Cresce l’antislamismo. Cresce l’antioccidentalismo. Cresce… poi un giorno di tregua mediatica, di esultanza. «Oggi il popolo greco ha fatto la storia… », vince alle elezioni Alexis Tsipras il leader di Syriza e pare che per la Grecia sia finita l’austerità. La forza delle parole. Giornate queste di gennaio che non si possono dimenticare, che ci toccano per il passato, per il presente e per le future scelte.
Bambini internati ad Arbe
Così, ognuno di noi sceglie: di ricordare, di ascoltare, di dissentire, di esultare, di condannare, di credere alle parole, di sperare. Sceglie di essere uomo.
Nel 1940 l’Italia dichiarò guerra alla Grecia. Lo scrittore e giornalista Giancarlo Fusco  nel suo libro Guerra d’Albania ci regala il ritratto di un eroe, quello del soldato Sanna. Una pagina, anche questa, che non si può dimenticare. Una guerra vergognosa e un soldato che deve rispondere ai colpi dell’umiliazione, del freddo, della fame, ma lo fa scegliendo di restare uomo. Se l’umanità, la qualità di essere uomo, sopravvive al fango della guerra, può sopravvivere a tutto.
Soldati italiani uccisi dai tedeschi   nel massacro di Cefalonia, Grecia 1943
Dalle memorie Guerra d’Albania
… Sulla strada fra Gianina e Prèvesa, un richiamato sardo del ’12, certo Sanna, alto appena da non essere riformato, quasi piú largo che lungo, dalle sopracciglia d’ebano confuse con l’attaccatura dei capelli, si staccò un momento dalla colonna in marcia, per dare mezza pagnotta a due bambini seminudi, dagli occhi pieni di spavento, stretti sulla porta di un casolare. C’era un tedescone della Feldpolizei, in quei pressi, e il gesto dell’italiano non gli piacque. «Nichts Schwanke!» niente debolezze, gridò il nazista, e con una sberla fece rotolare lontano, nella polvere, la mezza pagnotta.
Il soldato Sanna, dopo un attimo di perplessità, digrignò i denti. Lo stridore dei suoi forti molari fu udito dai compagni che gli stavano sfilando alle spalle, a cinque metri di distanza. Poi, il piccolo sardo urlò con tutto il suo fiato: « Era il mio, il pane!». Quindi lo si vide arrampicarsi al tedesco, come ad un olmo, stringergli il collo con le braccia, e la vita con le gambe, frantumargli letteralmente la faccia con una tremenda serie di testate. Dopo aver tentato disperatamente di liberarsi, il tedesco crollò nella polvere. Il sardo non mollò la presa. Gli restò abbrancato, a cavalcioni, anche per terra, continuando a demolirgli furiosamente il naso, le labbra e le sopracciglia di paglia. La fronte bassa e scura dell’italiano, intrisa di sangue, contusa, lacerata dai denti del gigante atterrato, batteva e batteva, come un martello.
« Era mio, il pane! ».
Sanna ripeteva il suo urlo, mentre quattro o cinque commilitoni cercavano, mettendocela tutta, di staccarlo dalla preda. Il tedesco emetteva muggiti gorgoglianti. Il sangue gli colava a rigagnoli sulla pettorina metallica. I suoi stivali a sorbettiera scalciavano nella polvere, sempre piú fiacchi.
Il fante sardo, con la faccia sporca del suo sangue e dell’altro, fu portato di fronte al comandante di battaglione.
« Cos’hai fatto, disgraziato!», gridò il maggiore. «Per poco non lo ammazzavi! Un tedesco! Figurati ora che cosa succede! »
« Era mio, il pane! ».
« E con ciò ? Lo sai che per mezza pagnotta finisci in galera ? »
« Ci vado volentieri. Ma il pane non era né di Mussolini, né di Hitler, né vostro, signor maggiore! Era mio. E io in Sardegna ci ho due bambini! ».
 Tratto da La Bottega del Barbieri


Le preziose scor-date di Daniele Barbieri e altri
(*) Come sa chi frequenta codesto blog (laBottega del Barbieri, ndr) ogni giorno – per due anni, cioè dall’11 gennaio 2013 all’11 gennaio 2015 – la piccola redazione ha offerto (salvo un paio di volte per contrattempi quasi catastrofici) una «scor-data» che in alcune occasioni raddoppiava o triplicava: appariva dopo la mezzanotte, postata con 24 ore di anticipo sull’anniversario. Per «scor-data» si intende il rimando a una persona o a un evento che per qualche ragione il pensiero dominante e l’ignoranza che l’accompagna deformano, rammentano “a rovescio” o cancellano; ma qualche volta i temi erano più leggeri ché ogni tanto sorridere non fa male, anzi.
Tanti i temi. Molte le firme (non abbastanza probabilmente per un simile impegno quotidiano). Assai diversi gli stili e le scelte; a volte post brevi e magari solo una citazione, una foto, un disegno… Ovviamente non sempre siamo stati soddisfatti a pieno del nostro lavoro. Se non si vuole copiare Wikipedia – e noi lo abbiamo evitato 99 volte su 100 – c’è un lavoro (duro pur se piacevole) da fare e talora ci sono mancate le competenze, le fantasie o le ore necessarie.
Abbiamo deciso – dall’11 gennaio 2015 che coincide con altri cambiamenti del blog, ora “bottega” – di prenderci un anno “sabbatico”, insomma un poco di riposo, per le «scor-date». Se però qualche “stakanovista” (fra noi o all’esterno) sentirà il bisogno di proporre una nuova «scor-data» ovviamente troverà posto in blog; la redazione però non le programmerà.
Nell’anno di intervallo magari cercheremo di realizzare il primo libro (sia e-book che cartaceo?) delle nostre «scor-date», un progetto al quale abbiamo lavorato fra parecchie difficoltà che per ora non siamo riusciti a superare. Ma su questa impresa vi aggiorneremo.
Però…
(c’è quasi sempre un però)
… visto il “buco” e viste le proteste (la più bella: «e io che faccio a mezzanotte e dintorni?» simpaticamente firmata Thelonius Monk) abbiamo deciso di offrire comunque un piccolo servizio, cioè di linkare le due – o più – «scor-date» del giorno, già apparse in blog.
Speriamo siano di gradimento a chi passa di qui: buone letture o riletture
La redazione (in ordine alfabetico): Alessandro, Alexik, Andrea, Barbara, Clelia, Daniela, Daniele, David, Donata, Energu, Fabio 1 e Fabio 2, Fabrizio, Francesco, Franco, Gianluca, Giorgio, Giulia, Ignazio, Karim, Luca, Marco, Mariuccia, Massimo, Mauro Antonio, Pabuda, Remo, “Rom Vunner”, Santa e Valentina.
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