giovedì 26 marzo 2015

il senso dell'Argentina e della dittatura militare

In scena la memoria de los vuelos de la muerte

by Citta invisibile
L'Argentina del Mundial del 1978, quella che chiudeva gli occhi di fronte alle migliaia di persone fatte scomparire, anche per non guastare la festa del "futbol", è andata in scena a Roma al teatro Ambra Garbatella. Le impressioni che suscita un buon esempio di come il teatro può affrontare la crisi
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di Silvia Morici
Viviamo in un periodo nel quale si parla di crisi del teatro, di crisi di idee e di crisi di interpreti giovani ed innovativi. Amo il teatro e sono una sostenitrice delle compagnie composte da giovani attori, che hanno deciso di vivere di teatro, in un mondo in cui la parola “crisi” è all'ordine del giorno. Assisto spesso a spettacoli interessanti, coinvolgenti ed emozionanti, come la recente occasione che ho avuto il 14-Marzo, presso il Teatro Ambra Garbatella di Roma, di vedere lo spettacolo teatrale “L'Ultimo Volo”. Ambientato nel 25 giugno 1978, in una Buenos Aires, pronta ad ospitare la finale dei mondiali che aveva come protagonista l'Argentina di Mario Kempes, Tarantini e Passarella contro l'Olanda di Krol. L'Argentina si schiera attorno ai suoi beniamini che sfidano gli olandesi alla conquista della Coppa del Mondo.
Tutto il Paese è in attesa di questo evento, in cui si uniscono alla gioia, ai sogni e agli amori di un gruppo di giovani studenti, le angosce e le paure di un'intera popolazione, che è ostaggio dei dittatori e del dramma dei desaparecidos: migliaia di persone che il regime del generale Jorge Rafael Videla fece sparire nel nulla, “colpevoli” di non essersi allineati con il regime.
Questi giovani attori hanno dato prova di una grande maturità nella loro interpretazione, che ha emozionato il pubblico presente in sala, arrivando dritto al cuore, e tenendo i presenti in sospeso fino al termine dello spettacolo.
Il teatro ha sempre avuto un'importanza fondamentale nella formazione culturale di un popolo. E' un luogo di incontro fra persone che assistono ad uno spettacolo ed attori che sono interpreti di esso. E' il luogo in cui il pubblico riceve idee, sentimenti, passioni, ideali, riflessioni che riguardano la vita e la società attuale o passata.
Lo spettacolo “L'Ultimo Volo” è uno spettacolo forte, per conoscere e non dimenticare quel che è stato. “Erano ragazzi come qualsiasi ragazzo di qualsiasi città del mondo”. Ieri, oggi, domani.
Voglio lasciarvi con una riflessione attraverso le parole di Pier Paolo Pasolini: “Nel teatro la parola è doppiamente glorificata: è scritta, come nelle pagine di Omero, ma è anche pronunciata, come avviene fra due persone al lavoro:non c'è niente di più bello”.

“L’ultimo volo”, di Gianni Clementi. Regia di Claudio Boccaccini.
Con: Filippo Carrozzo, Gabriele Carbotti, Federica Di Lodovico, Benedetta Fasano, Gabriele Galli, Ramona Gargano, Filippo Laganà, Fabio Orlandi, Luca Paniconi, Ariele Vincenti, Martina Zuccarello.
E con la partecipazione di Paolo Perinelli.
Assistente alla regia: Marzia Verdocchi; Aiuto alla regia: Massimo Cardinali; Luci e fonica: Aurelio Rizzuto; Costumi: Antonella Balsamo; Assistente costumista: Francesco Bureco; Scene: Pasquale Cosentino; Foto: Francesco Nannarelli; Grafica: Marco Letteratis.

La foto de "L'ultimo volo" è tratta da twitter

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