mercoledì 25 marzo 2015

Italiana Coke:invece di parlare di riconversione produttiva buttiamoci tutte e tutti nel carbone

taliana Coke, assemblea dei lavoratori: “Niente proteste, crediamo nel futuro del sito produttivo”

Sindacati e lavoratori attendono le sorti del piano finanziario

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Cairo M. Si è conclusa l’assemblea dei lavoratori di Italiana Coke dopo lo sciopero ed il presidio di questa mattina davanti alla Prefettura di Savona. Un incontro durato quasi due ore nel quale le organizzazioni sindacali di categoria hanno spiegato alle maestranze la complessa situazione dell’azienda, che ha presentato un concordato preventivo in bianco che prevede la continuità produttiva, ma che certo lascia margini di incertezza in quanto dovrà essere approvato dalle banche ilpiano finanziario incentrato su una forte riduzione dei costi.
I lavoratori hanno deciso di non scioperare più e di evitare altre forme di protesta in attesa della metà del mese di aprile quando si avranno risposte dalle banche in merito ai flussi finanziari necessari per dare solidità al sito produttivo cairese – spiega Tino Amatiello, segretario provinciale della Filctem Cgil -. Ci sono state date garanzie sul fronte delle attività industriali e dei livelli occupazionali: la decisione di oggi rappresenta un forte atto di responsabilità dei lavoratori, che saranno costretti a rinunciare allo stipendio del mese di marzo”.
“Un segnale importante anche perché le maestranze credono in Italiana Coke e che si possa uscire da questa crisi finanziaria che ha colpito l’azienda, tutelando anche la filiera del carbone savonese” conclude l’esponente sindacale.
Per Italiana Coke si parla di una situazione debitoria pari a 50 mln di euro, con Unicredit che aveva rifiutato di far parte del pool di banche che doveva venire in aiuto all’azienda e sostenere il piano finanziario, della durata di cinque anni, con la complessiva ristrutturazione debitoria. Senza Unicredit si attende ora il responso delle altre banche creditrici.

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