venerdì 31 luglio 2015

Memo: Tirreno Power,quali sbocchi?

Tirreno Power, Uiltec'Se non ci sono soldi, l'azienda venda'

Tirreno Power, Uiltec'Se non ci sono soldi, l'azienda venda'

Verso il vertice in regione del 6 agosto

Vado Ligure. "Se Tirreno non ha le disponibilità economiche per gli interventi di miglioramento ambientale richiesti anche dall'Aia, non accettata, allora pensi ad un diverso scenario, e magari non escluda la possibilità di vendere gli impianti di Quiliano - Vado".
Questa la posizione del segretario regionale della Uiltec Edo Pastorino, in merito alla situazione del sito termoelettrico di Vado Ligure a pochi giorni dal primo faccia a faccia con il neo presidente della Regione Liguria Giovanni Toti.
L'affermazione di Pastorino suona quasi come una provocazione al neo governatore. "Ha detto che per la centrale di Vado serve un percorso diverso rispetto a quello indicato dalla giunta di Burlando.
Ci dica quindi con chiarezza se per lui esiste un piano alternativo e di che tipo di piano si tratta". Su quanto pubblicato in merito alle intercettazioni dai media nelle ultime settimane Pastorino ha detto: "Non sappiamo se queste rivelazioni corrispondano o meno a verità, ma se fossero vere sono di una gravità inaudita e dimostrerebbero che questa situazione è stata concepita sulla pelle dei lavoratori".
Le prospettive per la filiera energetica in Liguria e nel Savonese per Pastorino sono ai minimi termini:"In assenza di altri interventi sempre possibili, ad oggi, abbiamo una centrale praticamente chiusa, la nostra, dove funziona solo il turbogas e solo con esso ci sarebbero 450 lavoratori in meno, e su genova e La Spezia abbiamo altre due centrali che chiuderanno rispettivamente nel 2020 e nel 2021, quindi non tra trent'anni, ma tra quattro, cinque anni al massimo.
Per un'economia in ginocchio come la nostra mi sembra una prospettiva tutt'altro che rosea".
Pastorino ha poi concluso:"Un nuovo soggetto affidabile e con buone motivazioni potrebbe far risalire la china ad un impianto che ad oggi sembra purtroppo destinato a soccombere. Con un indotto che tra l'altro già oggi come molti lavoratori è sul lastrico".
Antonio Amodio

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