venerdì 31 luglio 2015

sostenere i referendum di Civati?

Presentati oggi alla Camera i referendum contro le trivellazioni e la Legge Obiettivo

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Presentati oggi da Pippo Civati e dalle esponenti di Green Italia Annalisa Corrado e Anna Donati  i tre quesiti referendari dedicati alle questioni ambientali (trivelle e legge obiettivo) nell’ambito della campagna promossa da Possibile.
Alla conferenza stampa presso la Camera dei Deputati era presente anche il professore di diritto costituzionale Andrea Pertici  e altri esponenti del mondo ambientalista (Ecofuturo in testa).
Hanno manifestato la loro adesione alla campagna i Verdi e il loro sostegno alla raccolta delle firme, e lo stesso hanno fatto esponenti radicali come Marco Cappato.
“Il referendum di soppressione della legge obiettivo – ha dichiarato Anna Donati –  punta ad eliminare le procedure speciali per le grandi opere voluta nel 2001 dal Governo Berlusconi e mai cancellate, nonostante che il presidente dell’Autorità Anticorruzione le abbia definite “criminogene”. Una lista sterminata di opere inutili e devastanti ad alta intensità di cemento, asfalto e consumo di suolo, con molte autostrade, pezzi di alta velocità e quasi nulla destinato alle reti per il trasporto in città, le uniche davvero utili. Semplificazioni che hanno eliminato la possibilità per i Comuni di decidere sul loro territorio, indebolito la Valutazione Ambientale e la vigilanza pubblica, potenziato i poteri delle imprese, cancellato la qualità del progetto ed  evitato una selezione rigorosa delle opere”.
“Il referendum sull’’articolo 35 del “Decreto Sviluppo” del 2012 – ha dichiarato la co portavoce di Green Italia Annalisa Corrado – punta a cancellare quelle norme che danno il via libera a trivellazioni petrolifere selvagge in mare e a terra, esponendo così a serissimi danni alcune delle zone di più alto pregio paesaggistico e valore turistico del nostro Paese e frenano al tempo stesso il cammino verso un nuovo modello energetico basato su energie pulite ed efficienza. Le riserve certe di petrolio presenti sotto i mari italiani, come stimato direttamente dal ministero dello Sviluppo economico, basterebbero a soddisfare il fabbisogno energetico italiano per appena 8 settimane, ma per questa quantità irrilevante si mettono a circa 130mila kmq di aree marine”.
Dopo la conferenza stampa ha avuto luogo in Largo di Torre Argentina una partecipata raccolta di firme.
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