mercoledì 29 luglio 2015

sulle spose bambine

Spose bambine del mondo, spose bambine d'Italia. Non possiamo far finta di nulla

Pubblicato: Aggiornato: 
IRAQ GIRL
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Sinceramente mi è dispiaciuto leggere alcuni commenti sulla mia pagina Facebook al post contro la barbarie delle spose bambine e dei matrimoni forzati. Capisco che si possa pensare che questa non sia una priorità per l'Italia, che di problemi da affrontare nel nostro Paese ce ne sono molti, ma sfido chiunque a rimanere impassibile o a fare dell'ironia di fronte a delle bimbe che vengono costrette a sposarsi con uomini molto più vecchi, magari violenti, e a dover far fronte ad ogni obbligo che il matrimonio comporta. 


Il cinismo che ormai ci fa da compagno di vita quotidiano non può investire come un fiume in piena qualsiasi ambito. Per questo sono fiera che la Camera dei Deputati abbia approvato con maggioranza assoluta l'attuazione della risoluzione "Matrimoni di minori, precoci, forzati", adottata dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite il 18 dicembre 2014, e l'attuazione della risoluzione "Rafforzare gli sforzi per prevenire e eliminare i matrimoni precoci e forzati", adottata dal Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite il 2 luglio 2015.
Sicuramente quello dei matrimoni precoci e forzati non è un fenomeno dirompente nel nostro Paese come lo è in altre culture, ma non è per questo che possiamo far finta di nulla e lasciare che bambine di 8, 9,10 anni (pensate se fosse vostra figlia o vostra sorella) siano costrette a crescere improvvisamente. A lasciare le bambole con cui giocavano e a diventare le mogli-schiave di uomini adulti. Impegnarsi su questi argomenti non è disattenzione verso l'Italia e gli italiani ma è un obbligo morale e civile.
Secondo le stime dell'Unicef nel mondo ci sono oltre 60 milioni di spose bambine. L'Asia meridionale e l'Africa sub-sahariana sono le zone in cui questa pratica deprecabile è più ampiamente diffusa e, non casualmente, sono anche le regioni in cui la mortalità materna e infantile hanno un'alta incidenza. Ma le spose bambine ci sono anche in Medio Oriente, in Africa Settentrionale ed in Europa, Italia compresa, come effetto conseguente dei flussi migratori. Non ce ne accorgiamo, non lo sappiamo, perché queste unioni non vengono registrate ma le spose bambine esistono anche a casa nostra.
"Le spose bambine d'Italia" esistono, non pensiamo di essere immuni, non crediamo che sia una pratica che non tocca il nostro Paese e se non altro almeno per questo il tema dovrebbe smuovere le nostre coscienze. Sono figlie di immigrati e sono sottoposte ad una "dinamica accertata". I genitori della bambina, che risiedono in Italia, stringono un accordo e la promettono in sposa ad un uomo molto più grande in cambio di denaro e del mantenimento della loro figlia.
Il matrimonio però non avviene in Italia, da noi le nozze di minori non sono consentite, ma nel Paese d'origine. Le bimbe vengono portate via dal nostro Paese con l'inganno e mandate in Pakistan, in India, in Bangladesh, in Albania o in Turchia per ritrovarsi improvvisamente sull'altare accanto a uomini più vecchi e mai visti prima. Loro non possono difendersi, non hanno la forza per rivoltarsi contro il volere della loro famiglia, ma noi magari qualcosa per aiutarle possiamo farla.
Non riesco a far finta di nulla, a voltarmi dall'altra parte di fronte ad un tale scempio, pensando ad una bambina, la cui innocenza invece di essere tutelata, viene estirpata con la forza, pensando che una bimba è costretta a diventare precocemente moglie e madre, quando invece è lei ad aver bisogno ancora di sua mamma, quando dovrebbe andare a scuola, istruirsi, sognare il suo futuro, magari immaginando anche il giorno del suo matrimonio. Con un suo coetaneo però, che ama e che lei ha scelto. Non è presunzione di voler modificare la cultura e le tradizioni altrui, ma è la grande ambizione di vedere i diritti fondamentali e basilari di ogni donna tutelati e garantiti in tutti i Paesi.

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