martedì 29 settembre 2015

laburisti ragionando su Corbyn

Jeremy Corbyn al congresso Labour, il suo "terremoto gentile" conquista il partito. Applausi e standing ovation finale

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JEREMY CORBYN
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Stop alla politica machista, è iniziata una nuova era di “politica gentile”. Che non vuol dire affatto debole, ma inclusiva, aperta al dialogo, fedele ai “valori universali” che hanno fatto grande la Gran Bretagna. È un “terremoto politico” gentile quello lanciato oggi da Jeremy Corbyn nel suo primo discorso da leader al congresso del Labour party, un partito il cui establishment non ha affatto digerito la sua elezione. A giudicare dagli applausi, però, la base del partito è tutta con lui, sorretta da una forte voglia di cambiamento.
Corbyn ha spiegato così oggi il senso della sua vittoria: “Il forte mandato che mi è stato dato dal 59% del nostro elettorato è un mandato per il cambiamento. Quello delle primarie di settembre è stato innanzitutto e soprattutto un voto per cambiare il modo in cui facciamo politica, nel partito labourista e nel Paese”. Un modo che, secondo il nuovo leader del Labour, deve diventare “più gentile, più inclusivo. Dal basso verso l’alto, non dall’alto verso il basso. In ogni comunità e in ogni posto di lavoro, non solo a Westminster. Un dibattito reale, non un messaggio di disciplina”. “Un modo di parlare diretto, onesto”, ha proseguito. “È questa la politica che avremo nel futuro”.
Il cambiamento – ha incitato dal palco – sta già avvenendo. Il voto di quest’estate è stato “un terremoto politico. Secondo il copione, i partiti socialisti e social democratici erano in declino. La democrazia sociale stessa era esaurita. La morte ai suoi piedi. Eppure qualcosa di nuovo e rinvigorente, popolare e autentico, è esploso”. Il nuovo Labour ambisce a essere “un movimento della sinistra moderna” capace di “costruire una società per la maggioranza”.
Corbyn ha sfruttato il discorso di oggi – circa 45 minuti, con standing ovation finale – per affermare il suo amore per il Paese e la condivisione dei valori britannici. Il segretario laburista era finito nel mirino delle critiche per non aver intonato l'inno nazionale in occasione di una commemorazione della Seconda guerra mondiale: un gesto sottolineato e interpretato da molti come un chiaro indizio del suo ‘estremismo’, secondo alcuni peggiore di quello di Nigel Farage, il leader dell'Ukip, l'estrema destra populista britannica.
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“Gioco leale per tutti, solidarietà, e non attraversare la strada quando gli altri sono nei guai. Rispetto per le opinioni altrui. Questo senso del fair play, questi valori condivisi dalla maggior parte dei britannici, sono la ragione fondamentale per cui amo questo Paese e la sua gente. Questi valori sono ciò per cui sono stato eletto: una politica più gentile e una società capace di prendersi cura. Sono i valori del Labour e i valori del nostro Paese. Rimetteremo questi valori nel cuore della politica di questo Paese”, ha promesso il nuovo segretario laburista.
Corbyn ha anche attaccato il governo di David Cameron, colpevole secondo lui di aver contribuito a creare una società per pochi e non per tutti. All’austerity e ai tagli al welfare Corbyn ha contrapposto un modello di società inclusiva, capace di investire sui giovani e prendersi cura dei più deboli. Una nuova politica abitativa e familiare, il sostegno alle madri single, l’attenzione alle malattie mentale sono tutti temi del discorso. Quanto alle ferrovie, Corbyn annunciato che il suo partito è “pienamente impegnato” per un “sistema ferroviario pubblico completamente integrato”.
Sessantasei anni, Corbyn ha vinto a inizio settembre le primarie del 2015 per la leadership del suo partito ottenendo il 59,5% del consenso al primo turno. Dal suo punto di vista, lo stile assertivo e perentorio di cui Margaret Thatcher si fece promotrice, meritandosi non a caso l'appellativo di lady di ferro, è ormai da relegare in soffitta, espressione di un'autostima ostentata di cui i veri leader non hanno bisogno.
Nel suo discorso al Congresso del Labour Corbyn ha parlato a lungo di esteri e sicurezza nazionale, collegando strettamente le due cose. “Il modo migliore per proteggere i cittadini della Gran Bretagna dalle minacce alla nostra sicurezza a casa e all’estero è lavorare per risolvere i conflitti. Non è facile – ha ammesso – ma è inevitabile se vogliamo che la sicurezza sia reale. I nostri valori britannici sono internazionalisti e universali. Non sono limitati dalle frontiere”.
Ieri il neo leader dei laburisti ha incontrato anche il presidente dei Socialisti e Democratici al parlamento europeo, Gianni Pittella, che ha auspicato che il nuovo segretario contribuisca a rafforzare l'argine contro le tentazioni di un'uscita del Paese dell'Unione Europea. "Il ruolo dei Labour é e sarà decisivo per far comprendere ai britannici il valore assoluto della permanenza del Regno Unito nell'Unione europea", ha detto Pittella ad Huffpost. "Il rischio é che Cameron perda il controllo sul referendum. Servirà tutto il sostegno di Corbyn e del nuovo corso Labour per vincere la battaglia. Un sostegno che Corbyn mi ha confermato e ribadito personalmente e che presto verrà a declinare al gruppo S&D a Bruxelles"

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