lunedì 30 novembre 2015

Natale come fatto culturale

Nuovo articolo su Comune-info

Il Natale e il dono come fatti culturali

by JLC
eco
di Norma Bertullacelli
In quarantatre anni di insegnamento, non ho mai incontrato mussulmani che dichiarassero di sentirsi offesi dalle recite natalizie o dall’allestimento del presepe. Ho invece incontrato un certo numero di genitori testimoni di Geova che chiedevano che i propri figli non partecipassero a recite natalizie, celebrazioni patriottiche e compleanni.
A scuola non ho mai ignorato il Natale come fatto culturale, che coinvolge anche i non praticanti come me. Quindi ho sempre raccontato ai bambini che a Natale si ricorda la nascita di Gesù, ebreo, palestinese e provvisoriamente homeless. Che c’è chi lo considera figlio di Dio, chi un profeta, chi un brav’uomo vittima di repressione, chi non crede alla sua esistenza, e via elencando. E che tutte queste convinzioni meritano rispetto. Ho detto che anche nella mi a famiglia di non praticanti ci si riunisce e si scambiano doni: nella mia classe si è sempre parlato del Natale come occasione di incontro, e si sono allestitilavoretti di bricolage per preparare piccoli doni per i genitori e per gli amici; con attenzione per il riciclaggio di materiali e per il valore del lavoro manuale.
Non ho mai allestito recite natalizie dove la bambina bionda con gli occhi azzurri impersona Maria e il “cattivo” fa la pecorella. Se si canta, si canta tutti insieme.
Non ho mai messo davanti al microfono (quando c’era…) il bambino che canta bene, e lo stonato senza speranza nelle retrovie.
Non ho mai detto ai bambini che se non stanno buoni non avranno doni (mi sono data come regola di non raccontare balle ai bambini. È una regola un po’ scomoda, ma alla lunga dà molte soddisfazioni).
Non ho mai trasformato la mia aula nella succursare della Upim o della Rinascentecon addobbi natalizi a partire dal 1 novembre. E non ho mai dedicato al Natale tutta la programmazione di novembre e di dicembre.
Negli anni Settanta una benemerita rivista scolastica aveva una rubrica intitolata “Io faccio così”. Be’ io ho fatto così. E spero di aver comunicato ai miei alunni il significato della parola “rispetto".
JLC | novembre 29, 2015 al

Nessun commento:

Posta un commento