giovedì 31 dicembre 2015

16 gennaio Genova una ora di silenzio per la pace

16 gennaio 1991/ 16 gennaio 2016
I pacifisti e pacifiste dell’ora in silenzio   contro la guerra(www.orainsilenzioperlapace.org) invitano persone singole ed organizzazioni ad incontrarsi per dare vita anche a Genova, come sappiamo che avverrà a Roma ed in altre città, ad una manifestazione contro la guerra il prossimo 16 gennaio,  a venticinque anni dalla prima guerra del golfo.
L’appuntamento per decidere insieme modalità e taglio della manifestazione è per giovedì 17 dicembre alle ore 18 presso il comitato Piazza Carlo Giuliani, via Monticelli  25 rosso (civ 9) (grazie al comitato per l’ospitalità).
Alleghiamo a questo invito alcune nostre considerazioni sul perché di questa manifestazione. 
L’elenco dei gruppi e delle persone che abbiamo invitato alla riunione di via Monticelli è certamente incompleto; per questo vi chiediamo di girarlo a vostra volta a chi pensate possa essere interessato/a
Grazie.
Pacifisti e pacifiste dell’ora in silenzio contro la guerra

flashsmog dei Verdi


i frutti velenosi della buona scuola


I frutti velenosi della Buona scuola

by JLC
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Foto di Adamo Banelli (corteo per la scuola pubblica ad Arezzo, giugno 2014)

di Alain Goussot*
Come si chiude il 2015 per la scuola? Il progetto la "Buona scuola" con la legge 107 è stato approvato nonostante l'opposizione massiccia del mondo della scuola, intanto è sul tavolo una proposta di legge delega sul sostegno che va nella direzione della separazione delle carriere degli insegnanti curriculari e di sostegno con degli orientamenti sempre più dentro il paradigma clinico-terapeutico-diagnostico e sempre meno pedagogico-educativo (leggi anche I rischi di medicalizzazione nella scuola).
Cominciano a realizzarsi nella pratica, piano piano, gli aspetti perversi e distruttivi della scuola pubblica democratica della legge 107 con dei presidi manager (che oggi si lamentano di non avere né gli strumenti né le direttive per attuare quello che prevede la legge), una aziendalizzazione sempre più accentuata della scuola con delle assunzioni che non sono a tempo indeterminato ma con contratti triennali rinnovabili (secondo cosa?) nella piena logica del Job's Act e della deregulation del mercato del lavoro, ideologia neoliberista sposata dal governo con l'abolizione dello Statuto dei lavoratori.
I tagli ai bilanci sociali e alla sanità stanno anche colpendo tutto quel dispositivo di accompagnamento a livello territoriale che dovrebbe favorire l'inclusione scolastica e sociale (gli enti locali sono allo stremo come i cittadini e le famiglie che fanno sempre più fatica). L'idea poi di competitività tra scuole per valorizzare il cosiddetto merito è una dono avvelenato che amplificherà quello che si è già verificato da anni (dalla riforma Berlinguer sull'autonomia) cioé l'accentuazione delle diseguaglianze con classi e scuole di serie A, e classi e scuole di serie B.
Di sicuro non c'è nessuna visione seria di lungo termine per la costruzione e il rinnovamento della scuola democratica, pluralista e accogliente, rispettosa delle differenze e meticciata; c'è invece una concezione povera e subalterna alle logiche della finanza e dell'economia che non ha nulla a che vedere con la formazione dell'uomo e del cittadino e la preparazione delle future generazioni ad affrontare la crisi del sistema dei diritti e della cittadinanza attiva senza la quale non esiste democrazia, e come dicevano Célestin Freinet e don Lorenzo Milani la prima vera esperienza democratica avviene a scuola, nella scuola di tutti e tutte, aperta a tutti, una scuola rigorosa ma anche credibile e quindi in grado di chiedere molto, una scuola che educa all'alterità, alla solidarietà e forma lo spirito critico con una formazione di base solida che dà gli strumenti di decodifica, di comprensione del mondo e delle sue logiche. Un scuola dove si pratica una didattica viva e non quel simulacro tecnico di procedure standardizzate sulle quali vengono formati gli insegnanti, operazione che mira a non favorire il pensiero della loro pratica educativa.
L'operazione di demolizione dell'anima democratica e pedagogica della scuola è dunque al suo culmine, solo la reazione riflessiva, consapevole degli insegnanti, ma anche dei genitori che non cadono nel tranello di logiche corporative pensando di ottenere qualcosa dalla burocrazia ministeriale, solo la trasformazione delle scuole inagorà pedagogiche aperte alla riflessione collettiva e alla co-progettazione di un nuovo patto educativo per il futuro potranno ridare speranza. Le risorse ci sono, anche le volontà, anche le capacità: si tratta di connettersi, costruire un nuovo modo di stare insieme per co-educarsi nella prospettiva di ridare vitalità e serietà culturale cioè dignità alla scuola repubblicana, democratica e pubblica.

* Docente di pedagogia speciale presso l’Università di Bologna, pedagogista, educatore, filosofo e storico, Alain Goussot collabora con diverse riviste. Il suo ultimo libro è L’Educazione Nuova per una scuola inclusiva (Edizioni del Rosone)

DA LEGGERE

BUON 2016 ECOLOGISTA E CIVICO CI RIVEDIAMO I PRIMI GIORNI DEL PROSSIMO ANNO

CHIUSO PER FERIE

il tradizionalista di Forza Italia vuole i botti


http://www.ivg.it/2015/12/matteo-canciani-contro-le-ordinanze-anti-botti-fatte-solo-per-scopi-elettorali-rispettiamo-le-tradizioni/

piano antismog ovvero il nulla di concreto e volontario elevato a programma di Governo


http://www.unita.tv/focus/quattro-mosse-contro-i-gas-limiti-di-velocita-e-2-gradi-in-meno/

Midwest:tanto per parlare di clima

http://www.repubblica.it/esteri/2015/12/30/news/usa_inondazioni-130398188/?ref=HREC1-9

la vecchia gestione:verdi spariti

http://www.repubblica.it/politica/2015/12/30/news/smog_ministro_galletti_incontra_sindaci_e_governatori-130360556/?ref=HRER1-1

mercoledì 30 dicembre 2015

il modello sempre quello:non parlare degli ecologisti ...troppo impegnativo riflettere seriamente sul proprio modello di vita


http://www.lastampa.it/

piano (?) antismog ma a che serve?


http://www.huffingtonpost.it/2015/12/30/misure-antismog-auto-riscaldamenti-_n_8895732.html?1451499165&utm_hp_ref=italy

inquinamento forse conviene l'azione diretta

Non aspetteremo l’amministrazione

by Riccardo
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La conferenza stampa indetta da Salvaiciclisti Roma è stata l’occasione per ribadire e rendere esplicite le proposte dei ciclisti romani per un cambiamento reale dello stato pietoso di Roma, soffocata dall’inquinamento .
Spiega Rota Fixa: "Abbiamo indetto la conferenza stampa al campidoglio, ma non per invocare l'evanescente commissario Tronca: ce ne disinteressiamo completamente, noi non chiediamo, noi mostriamo la strada da intraprendere. la nostra presenza in piazza vuole significare che il campidoglio è casa nostra, e tra l'altro devono restituircela il prima possibile, al netto di prefetti".
10365919_10208436456891993_8369678168722229939_nQueste le richieste per fermare vermante lo smog :
  • Dimezzamento del parco macchine nell’arco di cinque anni tramite il disincentivo all’uso e l’incentivo a quelli non inquinanti, con il massimo investimento pensabile, anche attingendo ai fondi per la Difesa;
  • Area urbana 30 km/h, con controlli reali e pervasivi (autovelox, dissuasori, sanzioni);
  • Bike lanes come se piovesse (a proposito, questa storia che per ridurre l’inquinamento si aspetta la pioggia è molto romantica, riporta la mente a quell’innocente stato del primitivo che alzava gli occhi al cielo per capire dai segni degli déi il proprio destino), ciclabili, car e bike sharing comunale serio e non formale;
  • Pedonalizzazioni spinte del centro storico entro le mura Aureliane.
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La situazione è sotto gli occhi, e nei polmoni, di tutti. Commentano gli esponenti di Salvaiciclisti Roma: "Se non si mette mano immediatamente al cambiamento radicale delle pazze abitudini stradali degli italiani questo paese non avrà un futuro moderno. Non aspetteremo inerti che le amministrazioni si attivino con la massima solerzia nella direzione da noi auspicata"

Nuova Delhi:la città piu' inquinata del mondo

Nuova Delhi è la città più inquinata del mondo

Valori fino a dieci volte sopra i limiti consentiti dalla Organizzazione mondiale della Sanità.

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In Italia si discute tantissimo di inquinamento record nelle grandi città, degli effetti o meno del blocco delle auto a Milano o delle targhe alterne a Roma. Non che sia una consolazione, ma c'è comunque da dire che c'è chi sta peggio di noi. Ad esempio a Nuova Delhi, che si è conquistata proprio in questi giorni il triste primato di "città più inquinata del mondo".
livelli di inquinamento, infatti, hanno superato di dieci volte quelli raccomandati dalla Organizzazione mondiale della sanità, tanto che si sta pensando di introdurre dal primo di gennaio la circolazione con targhe alterne.

A subire più di altri la situazione che si è venuta a creare sono i bambini e gli anziani dei quartieri più poveri, spesso sprovvisti anche di banalissime mascherine antismog e la cui unica soluzione per ripararsi un po' dall'aria velenosa è quella direstare chiusi in casa.
La causa non è però solo l'inquinamento delle auto - soprattutto da parte dei motori diesel - ma anche dei tanti impianti a carbone e della tanta spazzatura che viene bruciata per strada, rendendo l'aria sempre meno respirabile. Le targhe alterne potrebbero servire a qualcosa? Difficile a dirsi, tanto più che la quantità di auto che circola nella capitale è davvero immensa: 8 milioni e mezzo di macchine.
Il problema, comunque, non è solo di salute pubblica, perché ha un grave impatto anche sulla crescita economica. Si calcola inoltre che l'inquinamento dell'aria sia la causa più importante della mortalità infantile in India.

smog:l'inutile piano di un ...inutile ministro

Le misure del Piano Antismog: cosa prevede e come funziona

Velocità ridotta, termosifoni abbassati, sconti sui mezzi pubblici e un miliardo di investimenti.

Il Piano Antismog è stato siglato oggi, una prima risposta agli elevatissimi livelli di inquinamento di questi giorni che punta da una parte su misure immediate (e che a un primo impatto non sembrano poi così efficaci), dall'altra su investimenti a lungo termine. Il patto - che non è una legge, visto che saranno poi i sindaci a decidere se mettere in camp le misure o meno - è stato sottoscritto dal presidente della conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini, il presidente dell'Anci, Piero Fassino, i governatori della Lombardia Roberto Maroni e dell'Abruzzo Luciano D'Alfonso, il sindaco di Firenze Dario Nardella, il commissario straordinario di Roma, Francesco Paolo Tronca e il capo della protezione civile nazionale, Fabrizio Curcio.
Cosa prevedono le misure di questo patto antismog? Sindaci, governatori ed esponenti del governo hanno deciso che se i limiti di inquinamento superano i valori consentiti per sette giorni devono partire sconti sui biglietti dei mezzi pubblici, riscaldamento abbassato di due gradi e limiti di velocità ridotti di 20 km orari nelle città, da 50 a 30, da 90 a 70 e cosi via.
Non molto, viene da pensare. Anche se poi l'aspetto più importante non è certo rappresentato da queste misure d'emergenza, ma dalla possibilità (e speranza) che si usino nel modo migliore i fondi a disposizione. In particolare, all'interno della Legge di stabilità sono previsti 250 milioni di euro per lo svecchiamento del parco mezzi, sostituendo quindi ai vecchi mezzi pubblici quelli più ecologi. Ci sono poi, dal Fondo Kyoto, 50 milioni che vanno a finanziare pubblici e privati che vogliono impiantere colonnine elettriche all'interno delle città metropolitane a cui si aggiungono 13 milioni a fondo perduto da parte del ministero dei Trasporti.
Altri 250 milioni - sempre del Fondo Kyoto - dovranno essere destinati all'efficientamento energetico di impianti sportivi e scuole e 91 milioni serviranno per la mobilità ciclabile.
Il ministro dell'Ambiente Galletti punta anche sulla rottamazione degli euro 3 diesel: "È un importante provvedimento sia dal punto di vista ambientale che economico".
In tutto questo, il ministro prova a seminare un po' di ottimismo: "La situazione in Italia in termini di emissioni negli ultimi decenni è molto migliorata per quanto riguarda l'anidride carbonica e il particolato. Ma non ci si deve accontentare, il miglioramento dimostra che se facciamo delle cose, i risultati si ottengono. Allora dobbiamo essere spinti a fare altro. Motivo della riunione, è capire cosa fare di altro per implementare le manovre che i comuni e le regioni stanno già facendo".