SAMPIERDARENA
Rete a sinistra
e Legambiente:
«Sbagliato riaprire
la centrale Enel»
e Legambiente:
«Sbagliato riaprire
la centrale Enel»
dal secoloxix di giovedi 19 gennaio 2017
ANCHE Rete a Sinistra si
schiera contro la riapertura
della centrale Enel di Sam-
pierdarena. «Una scelta sba-
gliata, per di più dettata da in-
teressi francesi. Sono anni che
i cittadini chiedono la chiusu-
ra della centrale a carbone e
con ragione, visto l'inquina-
mento che ha provocato»
commenta il consigliere re-
gionale Gianni Pastorino, se-
condo il quale si tratta di una
«scelta sbagliata anche nei
confronti dei lavoratori geno-
vesi, una parte dei quali a di-
cembre 2016, in accordo con i
sindacati, sono stati destinati
ad altre sedi Enel in previsione
della chiusura dell'impianto».
«Invece di ragionare sull'uti-
lizzo delle aree dismesse, ci
sentiamo di dire che la centra-
le riparte a spron battuto» sot-
tolinea Pastorino.
schiera contro la riapertura
della centrale Enel di Sam-
pierdarena. «Una scelta sba-
gliata, per di più dettata da in-
teressi francesi. Sono anni che
i cittadini chiedono la chiusu-
ra della centrale a carbone e
con ragione, visto l'inquina-
mento che ha provocato»
commenta il consigliere re-
gionale Gianni Pastorino, se-
condo il quale si tratta di una
«scelta sbagliata anche nei
confronti dei lavoratori geno-
vesi, una parte dei quali a di-
cembre 2016, in accordo con i
sindacati, sono stati destinati
ad altre sedi Enel in previsione
della chiusura dell'impianto».
«Invece di ragionare sull'uti-
lizzo delle aree dismesse, ci
sentiamo di dire che la centra-
le riparte a spron battuto» sot-
tolinea Pastorino.
Ieri, intanto, il circolo Nuova
Ecologia Legambiente ha or-
ganizzato un presidio di pro-
testa a San Benigno contro la
riapertura dell'impianto: «Do-
po che abbiamo combattuto
vent'anni perché potesse
chiudere questa centrale, as-
sieme ai campi di carbone che
ha intorno e che contribuisco-
no a circa il 20% del particola-
to, una riapertura è intollera-
bile» la denuncia di Andrea
Agostini.
Ecologia Legambiente ha or-
ganizzato un presidio di pro-
testa a San Benigno contro la
riapertura dell'impianto: «Do-
po che abbiamo combattuto
vent'anni perché potesse
chiudere questa centrale, as-
sieme ai campi di carbone che
ha intorno e che contribuisco-
no a circa il 20% del particola-
to, una riapertura è intollera-
bile» la denuncia di Andrea
Agostini.
da la Repubblica 19-01-2017
Carbone, in arrivo
la prima nave
Riapre la centrale"
la prima nave
Riapre la centrale"
La 'Sider Tis' proveniente da Ancona attraccherà
domenica con un carico di 4mila tonnellate
domenica con un carico di 4mila tonnellate
MASSIMO MINELLA
L'arrivo è previsto per do-
menica. Ma l'operazione
di soccorso dell'Italia
chiamata a sostenere la richiesta
di energia dalla Francia, che in
questo momento ha un terzo del-
le sue centrali nucleari ferme in
manutenzione, è già scattata. Il
primo carico di carbone che servi-
rà a produrre energia "da espor-
tazione" è arrivato ieri a bordo
della "Sider Tis", battente ban-
diera maltese. La portarinfuse
ha attraccato al porto di Ancona
e scaricherà 7mila tonnellate di
carbone che poi partiranno in di-
rezione dell'Umbria, alla centra-
le di Bastardo, che era chiusa e
verrà riaperta per tutto il perio-
do necessario a soddisfare il fab-
bisogno extra della Francia. Poi
la Sider Tis scenderà l'Adriatico
e risalirà il Tirreno diretta a Ge-
nova, dove l'attracco, condizioni
meteomarine permettendo, è
previsto per domenica. Si com-
pleterà qui lo scarico delle quat-
tromila tonnellate di carbone ri-
maste e che serviranno a rende-
re nuovamente produttiva la cen-
trale del porto.
menica. Ma l'operazione
di soccorso dell'Italia
chiamata a sostenere la richiesta
di energia dalla Francia, che in
questo momento ha un terzo del-
le sue centrali nucleari ferme in
manutenzione, è già scattata. Il
primo carico di carbone che servi-
rà a produrre energia "da espor-
tazione" è arrivato ieri a bordo
della "Sider Tis", battente ban-
diera maltese. La portarinfuse
ha attraccato al porto di Ancona
e scaricherà 7mila tonnellate di
carbone che poi partiranno in di-
rezione dell'Umbria, alla centra-
le di Bastardo, che era chiusa e
verrà riaperta per tutto il perio-
do necessario a soddisfare il fab-
bisogno extra della Francia. Poi
la Sider Tis scenderà l'Adriatico
e risalirà il Tirreno diretta a Ge-
nova, dove l'attracco, condizioni
meteomarine permettendo, è
previsto per domenica. Si com-
pleterà qui lo scarico delle quat-
tromila tonnellate di carbone ri-
maste e che serviranno a rende-
re nuovamente produttiva la cen-
trale del porto.
Tutto è pronto, insomma, per
un'operazione che solo pochi me-
si fa nessuno avrebbe mai più
pensato possibile. In anticipo di
un anno sui tempi previsti (la fi-
ne del 2017), nell'estate del
2016 la centrale Enel era stata
chiusa. Ma la decisione francese
di sottoporre a manutenzione un
terzo delle sue centrali nucleari
( per il rischio che potessero ripro-
un'operazione che solo pochi me-
si fa nessuno avrebbe mai più
pensato possibile. In anticipo di
un anno sui tempi previsti (la fi-
ne del 2017), nell'estate del
2016 la centrale Enel era stata
chiusa. Ma la decisione francese
di sottoporre a manutenzione un
terzo delle sue centrali nucleari
( per il rischio che potessero ripro-
porsi porblemi analoghi a quelli
legati alla centrale di Flamanvil-
le, attualmente in costruzione)
aveva trasformato un Paese tra-
dizionalmente esportatore di
energia in importatore. Anche l'I-
talia, insieme ad altri Paesi, era
stata chiamata all'intervento ed
era così stata decisa la tempora-
nea riapertura di impianti
che erano già stati chiusi: Geno-
va, Bastardo (entrambe a carbo-
ne) e Chivasso (gas). Sarà quin-
di una riapertura temporanea,
ma sui tempi c'è ancora incertez-
za, anche se si parla di qualche
mese.
legati alla centrale di Flamanvil-
le, attualmente in costruzione)
aveva trasformato un Paese tra-
dizionalmente esportatore di
energia in importatore. Anche l'I-
talia, insieme ad altri Paesi, era
stata chiamata all'intervento ed
era così stata decisa la tempora-
nea riapertura di impianti
che erano già stati chiusi: Geno-
va, Bastardo (entrambe a carbo-
ne) e Chivasso (gas). Sarà quin-
di una riapertura temporanea,
ma sui tempi c'è ancora incertez-
za, anche se si parla di qualche
mese.
«Potrebbe essere riattivata
per alcuni mesi nel 2017, ma l'E-
nel ha confermato che la centra-
le di Genova sarà dismessa del
tutto e in modo definitivo» con-
ferma in consiglio comunale l'as-
sessore all'Ambiente Italo Porci-
le. Il 22, intanto, si riparte. «Non
per alcuni mesi nel 2017, ma l'E-
nel ha confermato che la centra-
le di Genova sarà dismessa del
tutto e in modo definitivo» con-
ferma in consiglio comunale l'as-
sessore all'Ambiente Italo Porci-
le. Il 22, intanto, si riparte. «Non
significa che la centrale si riatti-
verà immediatamente con l'arri-
vo del materiale—aggiunge Por-
cile — La richiesta di chiusura
dellacentrale inoltrata da Enel al
Mise è stata sospesa per la crisi
energetica europea e nella peg-
giore delle ipotesi l'impianto sa-
rà riattivato per un massimo di
2.000 ore nel 2017. Non siamo in
grado di dire se ripartirà di sicu-
ro, ma se la crisi energetica euro-
pea continuasse..».
verà immediatamente con l'arri-
vo del materiale—aggiunge Por-
cile — La richiesta di chiusura
dellacentrale inoltrata da Enel al
Mise è stata sospesa per la crisi
energetica europea e nella peg-
giore delle ipotesi l'impianto sa-
rà riattivato per un massimo di
2.000 ore nel 2017. Non siamo in
grado di dire se ripartirà di sicu-
ro, ma se la crisi energetica euro-
pea continuasse..».
Il porto è comunque già pron-
to a far fronte a questa attività
non prevista. «Stiamo parlando
di quattromila tonnellate—com-
menta il console della compa-
gnia Pietro Chiesa Tirreno Bian-
chi —Vediamo i carichi successi-
vi, ma non sappiamo assoluta-
mente nulla. Sentiamo tante pa-
role, ma nessuna certezza. Spera-
vamo, e ancora lo speriamo, che
questa vicenda servisse almeno
to a far fronte a questa attività
non prevista. «Stiamo parlando
di quattromila tonnellate—com-
menta il console della compa-
gnia Pietro Chiesa Tirreno Bian-
chi —Vediamo i carichi successi-
vi, ma non sappiamo assoluta-
mente nulla. Sentiamo tante pa-
role, ma nessuna certezza. Spera-
vamo, e ancora lo speriamo, che
questa vicenda servisse almeno
ad accendere un faro sulla situa-
zione di un comparto, quello del-
le rinfuse, che garantisce lavoro
diretto e indotto a circa duecento
persone. Ma nessuno ci ha mai
convocato. Oltretutto, l'authori-
ty è in una situazione di stallo, in
attesa che l'Anac si pronunci sui
membri del comitato di gestio-
ne. Quindi, non possiamo far al-
tro che attendere».
zione di un comparto, quello del-
le rinfuse, che garantisce lavoro
diretto e indotto a circa duecento
persone. Ma nessuno ci ha mai
convocato. Oltretutto, l'authori-
ty è in una situazione di stallo, in
attesa che l'Anac si pronunci sui
membri del comitato di gestio-
ne. Quindi, non possiamo far al-
tro che attendere».
Ieri, intanto, alcune decine di
attivisti dei movimenti ambien-
talisti hanno organizzato un pre-
sidio di protesta contro il ritorno
del carbone. «Dopo che abbiamo
combattuto vent' anni perché po-
tesse chiudere questa centrale,
assieme ai campi di carbone che
ha intorno e che contribuiscono a
circa il 20% del particolato, una
riapertura è intollerabile» dichia-
ra Andrea Agostini di Legam-
biente
attivisti dei movimenti ambien-
talisti hanno organizzato un pre-
sidio di protesta contro il ritorno
del carbone. «Dopo che abbiamo
combattuto vent' anni perché po-
tesse chiudere questa centrale,
assieme ai campi di carbone che
ha intorno e che contribuiscono a
circa il 20% del particolato, una
riapertura è intollerabile» dichia-
ra Andrea Agostini di Legam-
biente
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