giovedì 19 gennaio 2017

sbagliato riaprire la centrale ENEL di Genova

SAMPIERDARENA
 
Rete a sinistra
e Legambiente:
«Sbagliato riaprire
la centrale Enel»
dal secoloxix di giovedi 19 gennaio 2017
 
ANCHE Rete a Sinistra si
schiera contro la riapertura
della centrale Enel di Sam-
pierdarena. «Una scelta sba-
gliata, per di più dettata da in-
teressi francesi. Sono anni che
i cittadini chiedono la chiusu-
ra della centrale a carbone e
con ragione, visto l'inquina-
mento che ha provocato»
commenta il consigliere re-
gionale Gianni Pastorino, se-
condo il quale si tratta di una
«scelta sbagliata anche nei
confronti dei lavoratori geno-
vesi, una parte dei quali a di-
cembre 2016, in accordo con i
sindacati, sono stati destinati
ad altre sedi Enel in previsione
della chiusura dell'impianto».
«Invece di ragionare sull'uti-
lizzo delle aree dismesse, ci
sentiamo di dire che la centra-
le riparte a spron battuto» sot-
tolinea Pastorino.
 
Ieri, intanto, il circolo Nuova
Ecologia Legambiente ha or-
ganizzato un presidio di pro-
testa a San Benigno contro la
riapertura dell'impianto: «Do-
po che abbiamo combattuto
vent'anni perché potesse
chiudere questa centrale, as-
sieme ai campi di carbone che
ha intorno e che contribuisco-
no a circa il 20% del particola-
to, una riapertura è intollera-
bile» la denuncia di Andrea
Agostini.
 
da la Repubblica 19-01-2017
Carbone, in arrivo
la prima nave
Riapre la centrale"
 
La 'Sider Tis' proveniente da Ancona attraccherà
domenica con un carico di 4mila tonnellate
 
MASSIMO MINELLA
 
L'arrivo è previsto per do-
menica. Ma l'operazione
di soccorso dell'Italia
chiamata a sostenere la richiesta
di energia dalla Francia, che in
questo momento ha un terzo del-
le sue centrali nucleari ferme in
manutenzione, è già scattata. Il
primo carico di carbone che servi-
rà a produrre energia "da espor-
tazione" è arrivato ieri a bordo
della "Sider Tis", battente ban-
diera maltese. La portarinfuse
ha attraccato al porto di Ancona
e scaricherà 7mila tonnellate di
carbone che poi partiranno in di-
rezione dell'Umbria, alla centra-
le di Bastardo, che era chiusa e
verrà riaperta per tutto il perio-
do necessario a soddisfare il fab-
bisogno extra della Francia. Poi
la Sider Tis scenderà l'Adriatico
e risalirà il Tirreno diretta a Ge-
nova, dove l'attracco, condizioni
meteomarine permettendo, è
previsto per domenica. Si com-
pleterà qui lo scarico delle quat-
tromila tonnellate di carbone ri-
maste e che serviranno a rende-
re nuovamente produttiva la cen-
trale del porto.
 
Tutto è pronto, insomma, per
un'operazione che solo pochi me-
si fa nessuno avrebbe mai più
pensato possibile. In anticipo di
un anno sui tempi previsti (la fi-
ne del 2017), nell'estate del
2016 la centrale Enel era stata
chiusa. Ma la decisione francese
di sottoporre a manutenzione un
terzo delle sue centrali nucleari
( per il rischio che potessero ripro-
porsi porblemi analoghi a quelli
legati alla centrale di Flamanvil-
le, attualmente in costruzione)
aveva trasformato un Paese tra-
dizionalmente esportatore di
energia in importatore. Anche l'I-
talia, insieme ad altri Paesi, era
stata chiamata all'intervento ed
era così stata decisa la tempora-
nea riapertura di impianti
che erano già stati chiusi: Geno-
va, Bastardo (entrambe a carbo-
ne) e Chivasso (gas). Sarà quin-
di una riapertura temporanea,
ma sui tempi c'è ancora incertez-
za, anche se si parla di qualche
mese.
 
«Potrebbe essere riattivata
per alcuni mesi nel 2017, ma l'E-
nel ha confermato che la centra-
le di Genova sarà dismessa del
tutto e in modo definitivo» con-
ferma in consiglio comunale l'as-
sessore all'Ambiente Italo Porci-
le. Il 22, intanto, si riparte. «Non
significa che la centrale si riatti-
verà immediatamente con l'arri-
vo del materiale—aggiunge Por-
cile — La richiesta di chiusura
dellacentrale inoltrata da Enel al
Mise è stata sospesa per la crisi
energetica europea e nella peg-
giore delle ipotesi l'impianto sa-
rà riattivato per un massimo di
2.000 ore nel 2017. Non siamo in
grado di dire se ripartirà di sicu-
ro, ma se la crisi energetica euro-
pea continuasse..».
 
Il porto è comunque già pron-
to a far fronte a questa attività
non prevista. «Stiamo parlando
di quattromila tonnellate—com-
menta il console della compa-
gnia Pietro Chiesa Tirreno Bian-
chi —Vediamo i carichi successi-
vi, ma non sappiamo assoluta-
mente nulla. Sentiamo tante pa-
role, ma nessuna certezza. Spera-
vamo, e ancora lo speriamo, che
questa vicenda servisse almeno
ad accendere un faro sulla situa-
zione di un comparto, quello del-
le rinfuse, che garantisce lavoro
diretto e indotto a circa duecento
persone. Ma nessuno ci ha mai
convocato. Oltretutto, l'authori-
ty è in una situazione di stallo, in
attesa che l'Anac si pronunci sui
membri del comitato di gestio-
ne. Quindi, non possiamo far al-
tro che attendere».
Ieri, intanto, alcune decine di
attivisti dei movimenti ambien-
talisti hanno organizzato un pre-
sidio di protesta contro il ritorno
del carbone. «Dopo che abbiamo
combattuto vent' anni perché po-
tesse chiudere questa centrale,
assieme ai campi di carbone che
ha intorno e che contribuiscono a
circa il 20% del particolato, una
riapertura è intollerabile» dichia-
ra Andrea Agostini di Legam-
biente

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