lunedì 27 febbraio 2017

buon per lui noi non ci stiamo

IO STO CONVINTAMENTE NEL PD

Scritto da Ezio Casati.
Ezio CasatiNon avrei mai voluto scrivere queste righe, non per la mia scelta, io sto convintamente nel PD, io ho sostenuto e sosterrò Matteo Renzi nel suo impegno di rilanciare l'Italia. Però che sofferenza, che tristezza, la storia di questi giorni pare ormai decisa, manca solo un pezzetto, quello del Presidente Emiliano, vedremo oggi.
Dicevo che tristezza, domenica ero all'assemblea nazionale, inchiodato per ore a sentire interventi di grande spessore, dalla relazione di Renzi agli interventi di molti e autorevoli donne e uomini del PD, Piero Fassino, Dario Franceschini, Teresa Bellanova per citarne alcuni e un grande e generoso Walter Veltroni che è tornato apposta per un appello fatto con il cuore e con quella saggezza politica che mi ha sempre affascinato anche se non arriva dalla mia storia.
Arriva da una storia che rispetto e che è diventata anche la mia da quando ho aderito al PD.
Permettetemi una riflessione personale, il mio impegno politico è molto lungo, comincia nel 1985 ed è ancora in corso.
L'approdo al PD arriva come conseguenza di una lunga alleanza politica tra la mia storia DC,PPI e Margherita che si fonde con quella dei miei amici che arrivavano dal PCI , PDS e DS.
Per me non una fusione fredda ma un giusto approdo dopo la stagione delle alleanze e quella dell'Ulivo.
La sintesi di una vita politica questo per me il PD.
Tra gli incarichi che ho ricoperto quello più difficile è faticoso è stato il fare il Segretario Metropolitano del PD, di una federazione importante, forse più di Roma deve c'è il cuore politico del partito.
Voglio farvi una confidenza che forse farà discutere ma che mi pare anche, in parte, attuale In quel periodo una parte dei membri della Direzione Metropolitana che non venivano dalla mia storia parevano non fidarsi mai, ogni mio impegno doveva essere sottoposto a voto, firma, lasciatemelo dire, continui esami per verificare se nelle mie vene scorresse veramente il sangue del PD, non si fidavano pienamente , rivendico in quel mio impegno l'aver rispettato ogni impegno assunto .
in parte in questa divisione che vede un pezzo di partito andarsene c'è anche un po' di questa storia, non fidarsi di chi non arriva dalla propria storia. Non voglio ne riassumere ne essere semplicistico, voglio mettere anche questo ragionamento oltre a quello che la fine probabile di un sistema maggioritario solletichi qualcuno con il proporzionale visto anche come traguardo personale per accaparrarsi qualche poltroncina altrimenti più contendibile .
Oggi c'è chi invece, ed è la stragrande maggioranza del partito, si fida e che è pronta a scommettere sul PD.
Spero ci sia contendibilità, ci sia competizione e ci sia confronto e ci sia quella diversità che è il sale della democrazia di un partito.
Il PD nasce nel 2007 alle porte della crisi economica più profonda che ha colpito il mondo e che ha lasciato segni pesantissimi nella vita sociale del nostro paese, un PD che ha sofferto anch'esso di queste sfide e sono convinto che nei 1000 giorni del Governo Renzi ha posto le basi per aiutare l'Italia ad uscire dalla crisi.
Sono stati fatti degli errori, sicuramente sì, ma sono state fatte anche tante, tante cose buonissime in un quadro politico difficile nato dalla sconfitta del 2013.
Adesso occorre fare un'agenda dei lavori al di là di quanto duri il governo le cui sorti sono nelle sagge mani del Presidente Mattarella e dei gruppi parlamentari, agenda che dica al Paese cosa vogliamo fare mettendo in testa il contrasto alla povertà, il lavoro , le imprese, le politiche migratorie e i giovani. Adesso lo rilancio occorre investire sul partito e sul governo Gentiloni, il nostro Governo non di quelli che adesso lo tutelano ma che alla sua nascita erano per "VOTARE PROVVEDIMENTO PER PROVVEDIMENTO " sono contento che abbiano cambiato idea, non è stata la prima volta e penso non sarà nemmeno l'ultima.
Io sto con la comunità del PD .
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