martedì 28 febbraio 2017

la fronda

Genova, i grillini ortodossi si ribellano a Grillo
LA FRONDA - UN GRUPPO DI STORICI MILITANTI CONTRO IL CANDIDATO SCELTO DALLA CONSIGLIERE REGIONALE SALVATORE: “UN VALLETTO”
di Ferruccio Sansa
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No al ‘sindaco valletto’, voi avete ucciso il Movimento”. Non c’è pace per i Cinque Stelle genovesi a tre mesi dal voto per il sindaco della città. Dopo la fuoriuscita di tutti i consiglieri comunali tranne uno; dopo le minacce arrivate ai fuoriusciti vicini a Federico Pizzarotti; ecco una lettera firmata da un gruppo di attivisti della prima ora.
Non gente che ha sposato la linea del sindaco di Parma, ma uomini e donne che vogliono restare nel Movimento: “Noi siamo quelli che da anni vanno a raccogliere firme, a volantinare. Siamo stati i primi a scegliere il Movimento”, spiega Maurizio Boccardo, uno dei firmatari. Aggiunge: “Siamo decine e adesso mettiamo l’appello online”. L’accusa: aver partorito un metodo di selezione ad personam, cioè per incoronare candidato sindaco Luca Pirondini, ex collaboratore di Alice Salvatore, candidata sconfitta alle Regionali 2015. Un sistema, dicono i dissidenti, con “liste bloccate”.
Così dopo mesi di polemiche ieri è arrivato il messaggio: “Avete ucciso il M5S, lo avete fatto in modo cosciente; avete calpestato il volere di centinaia di attivisti, persone che nel corso degli anni si sono spese in mille battaglie; avete decretato che anche nel Movimento le scelte di pochi valgono più di quelle della comunità”, esordisce il documento. Poi un attacco durissimo ai portavoce che stanno conducendo la selezione e al candidato dato per favorito, Salvatore e Pirondini appunto: “Avete creato dal nulla un candidato Sindaco valletto totalmente asservito ad una portavoce… avete annichilito attivisti e plasmato tifosi, che approverebbero qualsiasi cosa compaia sul Blog”. Oggetto dell’attacco il “sistema Genova”, cioè quel modello di selezione che dovrebbe poi servire non solo per il capoluogo ligure.
Ma chi sono Boccardo e i suoi? Il Fatto ha chiesto a Pirondini di commentare la accuse che gli sono rivolte, ma l’aspirante sindaco M5S ha ritenuto di non intervenire. Dura Salvatore: “È l’iniziativa strumentale di una persona sola”.
Insomma, la vecchia guardia - Boccardo e anche Putti - contro la nuova. A far deflagrare la situazione sono state le “graticole” per selezionare il candidato sindaco M5S. C’è chi parla di “listino bloccato” per i consiglieri. Chi rispolvera termini - “apparato”, “lottizzazione” - che si credevano cancellati dal M5S. La scintilla è la frase di uno dei candidati: “Di persone competenti che hanno tradito il Movimento ne ho viste abbastanza e sono stufo. La convinzione e la conoscenza nel Movimento saranno requisiti fondamentali”.
Fino ai messaggi al calor bianco inviati da un militante, Daniele Tizzanini, a consiglieri comunali filo-Pizzarotti: “Domani vengo a casa tua, ti vengo a prendere. Chi finisce all’ospedale non fa più denunce”. Poi altri messaggi su internet dove erano state postate anche le foto delle mogli dei dissidenti. Tizzanini, raggiunto dal Fatto, ha chiesto scusa: “Mi dispiace immensamente. Io sono una testa calda, mai e poi mai ho sfiorato una persona. Mi hanno provocato e ci sono caduto dentro”.

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