lunedì 31 luglio 2017

petizioni di Polonia e Ungheria

Ciao danilo,
la settimana scorsa in Polonia i cittadini si sono di nuovo battuti in nome della loro libertà, facendo la storia. In questi lunghi mesi di tiro alla fune tra cittadini e governo, tra democrazia e dittatura, disperazione e speranza, i polacchi sono scesi in piazza per manifestare e hanno avuto la meglio. La speranza ha vinto, anche solo per un istante.
Per noi di WeMove ha significato un richiamo all’azione. Vogliamo raccontarti la storia di questa battaglia e vorremmo riflettere insieme a te su una eventuale azione da parte della comunità di WeMove.
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Hai forse visto le foto di migliaia di manifestanti in protesta che sfilavano con le candele in mano. Quelle foto ritraggono i cittadini polacchi che sono scesi in strada per fermare il clamoroso attacco alle fondamenta della loro democrazia che era sul punto di compiersi, e che avrebbe generato una catastrofe.
A scatenare le proteste sono state tre proposte di legge presentate in fretta al Parlamento dal partito ultraconservatore di maggioranza Diritto e Giustizia (PiS). Questi provvedimenti cancellano di fatto l’autonomia della magistratura e rappresentano una minaccia alla separazione dei poteri e all'indipendenza di quello giudiziario; questo perché tutto il potere si concentrerebbe nelle mani di un solo partito, creando, nei fatti, la dittatura di un partito.
Nel mirino del PiS ci sono le Corti di Giustizia che garantiscono oggi un sistema di equilibrio e di controllo, vitali per il bilanciamento dei poteri. Da quando ha ottenuto la maggioranza, nel 2015, il PiS ha trasformato i mezzi di comunicazione in macchine di propaganda, ha ridotto il diritto di riunione e assemblea, aumentato controlli e sorveglianza, autorizzando azioni con conseguenze terribili sull’ambiente, mettendo a rischio le fondamenta della società civile. A scuola si danno, perfino, lezioni di nazionalismo.
Il PiS ha anche chiaramente mostrato la sua spinta anti-europea e il disprezzo per quei valori nei quali noi della comunità di WeMove crediamo fermamente: libertà di coscienza, fiducia nelle legge e nell’idea che nessun potere agisce al di sopra di questauguaglianza, dignità, apertura e pluralità dei media.
Una protesta di 8 giorni ha animato le strade della Polonia: i cittadini polacchi hanno richiesto, a gran voce, l’intervento del Presidente della Repubblica - che ha un potere di veto sulle riforme dannose. E il Presidente, in maniera inaspettata, anche per i suoi alleati, ha risposto all’appello andando a cancellare due delle tre proposte. Non si può parlare di una reale vittoria e forse ci sono all’orizzonte nubi anche più minacciose, ma intanto il popolo polacco ha dimostrato al resto dell’Europa che l’unione ferma di tanti cittadini può far trionfare la giustizia.
Oltre alle proteste sono in tanti, in Polonia, quelli che hanno guardato verso Ovest, verso l’UE, verso quelle democrazie che resistono e sono d’esempio da tempo, chiedendo loro aiuto e sostegno. Oltre ai cittadini polacchi anche il popolo ungherese sta chiedendo all’UE un aiuto per liberarsi del regime illiberale di Victor Orban.
Sono possibili tante azioni di sostegno, tante quante le persone in Polonia e in Ungheria ma una cosa è certa: siamo tutti cittadini europei e si lotta tutti insieme, se c’è da lottare. I mesi scorsi hanno dimostrato che valori che spesso diamo per scontati come libertà, diritti e democrazia non lo sono affatto.
In WeMove abbiamo seguito con preoccupazione e da vicino come governi ultra-conservatori e populisti in Ungheria e Polonia hanno riscosso sempre maggiori consensi. Abbiamo dato tutto il sostegno possibile agli amici della comunità polacca Akcja Demokracja (Azione Democratica), ammirando la straordinaria mobilitazione che hanno portato avanti in nome della giustizia, dell’uguaglianza e della democrazia.
Oggi, in quanto comunità di cittadini europei fedeli a questi valori, ci domandiamo: cosa possiamo fare? Come agire? Come possiamo essere d’aiuto? Come possiamo usare il potere dato dall’unione di tante persone, la nostra comunità, a servizio di coloro che in Polonia e in Ungheria stanno lottando e hanno bisogno di noi?
danilo, vogliamo la tua opinione ed è per questo che ti proponiamo un breve sondaggio. Bastano 5 minuti ma il tuo parere permetterà – a oltre 828.800 cittadini europei – di orientarci verso la direzione migliore da prendere nelle prossime settimane e nei prossimi mesi.
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Grazie,

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