Savona, 18 novembre 2017
Ringrazio tutti i
presenti e anche gli amici che oggi non possono essere qui e che lo
hanno comunicato. Trasmetto all'Assemblea i saluti di Domenico
Buscaglia e di Aldo Pastore.
Ci siamo visti l'anno
scorso, il 12 novembre. In questo anno sono avvenute un'infinità di
cose, sia a livello nazionale e internazionale sia a livello locale.
Anche la Città e la Provincia di Savona sono state coinvolte
dalle decisioni politiche del Governo centrale e della Regione. I
settori del lavoro, del sociale e dell'ambiente sono quelli
particolarmente colpiti. Nei mesi
trascorsi non sono state risolte
le criticità già emerse (chiusura di fabbriche, di aziende
e di esercizi commerciali, Aurelia bis, Maersk, bitume in porto,
elettrificazione banchine, traffico e inquinamento pesanti, Ospedale
San Paolo, gestione delle finanze pubbliche e delle partecipate,
gestione dei flussi dei migranti, presenza delle organizzazioni
malavitose, diffusione gioco d'azzardo, ecc.).
L'anno scorso avevamo già
parlato dei problemi della Giunta
Caprioglio, e oggi dobbiamo rilevare che quegli stessi
problemi si sono accentuati. E' cambiato l'assessore ai Servizi
sociali (oggi Romagnoli, al posto di Bellingeri e dopo una lunga
gestione diretta da parte del Sindaco). E' cambiato l'assessore al
commercio e alla viabilità (Zunato, proveniente dalla Valbormida).
Sono sempre più evidenti
i contrasti tra i gruppi politici che compongono la maggioranza.
Martino è uscito da Fratelli d'Italia ed è entrato nel Gruppo
misto, continuando comunque a dare la linea politica a tutta la
maggioranza.
L'assessore Marozzi pare
voler uscire anche lei da Fratelli d'Italia per entrare in Forza
Italia. Si sentono già tutti in campagna elettorale. Alcuni
Assessori ( e probabilmente anche il Sindaco) ambiscono diventare
parlamentari e alcuni Consiglieri ambiscono diventare assessori.
Anche questa
Amministrazione ama fare politica sui giornali, e in effetti, quasi
ogni giorno, il Sindaco fa dichiarazioni o convoca conferenze stampa,
però è azzerata la comunicazione al Consiglio comunale relativa
all'attività della Giunta.
In Consiglio comunale
stiamo assistendo a un ritorno del "muro contro muro", al
rifiuto a priori di ogni proposta che venga dall'altra parte
politica, all'uscita dall'aula quando parla un avversario.
E così è un rincorrersi
dei due schieramenti sui diversi temi. Ultimamente si è trattato
dell'antifascismo. Il PD, che aveva disertato la manifestazione
antifascista e antirazzista del 14 ottobre, per rifarsi una
verginità, ha presentato una mozione sul tema (che poi è passata
grazie all'astensione di 8 consiglieri di maggioranza). A questa
mozione la stessa maggioranza ha reagito con un odg sulla giornata
della libertà e sulla lotta agli imperialismi e alle dittature (su
questa abbiamo fatto mancare il numero legale e il Consiglio è stato
sciolto).
Ma alcuni mesi fa anche
sulla vicenda Mondomarine il Sindaco ha presentato una mozione
praticamente identica a quella già votata in Consiglio, presentata
da Ravera e da noi.
L'importante è apparire.
Non è invece importante inquadrare i problemi e risolverli. Anche
sull'Ospedale San Paolo il comportamento dell'Amministrazione è
stato altalenante e contradditorio. Sono arrivati a raccogliere le
firme in piazza Sisto, il Sindaco ha guidato una delegazione di
Sindaci in Regione, ma hanno rinviato di un anno il passaggio in
Consiglio comunale della delibera sul San Paolo.
Dobbiamo rilevare
l'inconsistenza delle scelte fatte dall'Amministrazione,
inconsistenza, mancanza di un progetto chiaro, che potrebbe e
dovrebbe consentire scelte coraggiose e efficaci.
L'assessore
Montaldo si è mosso praticamente come un Commissario, trincerandosi
dietro al pre-dissesto finanziario del Comune. Però, anche Comuni in
dissesto sono riusciti ad avere dei finanziamenti dalla cassa
Depositi e prestiti.
Sui
tagli al Sociale è rilevante il caso delle mense scolastiche: si è
ridotto in maniera considerevole il numero di coloro che le
utilizzeranno, perché, date le tariffe troppo care, molte famiglie
non utilizzeranno il servizio. Questo significa che molti scolari
potrebbero non ricevere pasti adeguati. E' un problema sociale, che
riguarda anche la sfera sanitaria. Su questi temi non ci devono
essere letture "ragionieristiche".
Il problema del lavoro,
che per noi è strettamente collegato anche alla presenza di
infrastrutture, non viene affrontato in maniera lungimirante, con la
consapevolezza della complessità del tema, ma solo con spot che
parlano di "smart cities", di "LEED for cities",
di "green grid", ecc. Sono progetti finalizzati
all'efficientamento energetico e, sulla carta, sono elementi positivi
di crescita, ma non nutriamo fiducia sulla loro gestione, visto che
già i vecchi progetti (ad es. il Patto europeo dei Sindaci) non sono
andati a buon fine: alla prima iscrizione il Comune di Savona non è
riuscito a produrre in tempo la documentazione richiesta ed è stato
"cancellato". Della seconda iscrizione non si sa nulla. E
che dire del "Piano della zonizzazione acustica" che giace
in Provincia da quattro anni (in attesa di approvazione)?
Tutte le potenzialità
del nostro territorio vengono tarpate al servizio della Regione che,
praticamente, detta la linea politica al Comune di Savona. Certamente
non voglio fare del campanilismo. Però è un dato di fatto che né
questa classe dirigente, né quella che l'ha preceduta, si sono
battute per far arrivare i finanziamenti necessari a salvare le
attività produttive e a migliorare le infrastrutture e le condizioni
ambientali.
Su
alcuni argomenti proposti dalle interpellanze di quest'anno, abbiamo
ricevuto risposte positive (vedi area ECA nel Mediterraneo), ma su
altri ci troviamo su posizioni diametralmente opposte
all'Amministrazione. Sto parlando della gestione delle Società
partecipate, della gestione del verde in Città, della
elettrificazione del porto, della ricaduta sulle spiagge cittadine
della piattaforma Maersk, dei progetti relativi a Villa Zanelli e al
litorale di ponente, a Palazzo Della Rovere, al Palazzo della
Pinacoteca, per il restauro del quale, secondo noi, il Comune ha
accettato una cifra non adeguata alla gravità delle lesioni.
E
l'urgenza di tanti problemi da noi sollevati viene ignorata (pulitura
dei rii tombinati, Piano di zonizzazione acustica, ecc.)
Noi
abbiamo lavorato incessantemente su temi che sono fondamentali per il
presente e per il futuro della Città: il trasporto passeggeri e
merci su ferrovia, la realizzazione di servizio di treni- navetta sui
tragitti Cairo-Savona e Finale-Varazze, il raddoppio della Savona-
Torino, l'utilizzo dei mezzi elettrici in Città sono per noi
basilari e urgenti.
Ebbene,
su questo tema, che riguarda la qualità della vita dei Cittadini, e
dovrebbe interessare tutte le forze politiche, abbiamo cercato la
collaborazione dei Gruppi presenti in Consiglio, e al Convegno del 30
giugno scorso hanno partecipato l'on. Vazio, alcuni Consiglieri
regionali e il sottosegretario De Caro, sulla cui sensibilità al
problema si basavano la nostra speranza e le nostre aspettative.
Potete immaginare come ci siamo sentiti l'altro ieri mattina leggendo
che il Sottosegratario è indagato!! Noi comunque intendiamo andare
avanti in ogni modo.
Stiamo lavorando in
stretta collaborazione con Rete a Sinistra e su alcuni temi abbiamo
ricevuto sostegno a volte dai 5 stelle, a volte dal PD. Noi cerchiamo
di lavorare insieme a chi mostra sensibilità ai problemi che
riteniamo debbano essere affrontati in maniera trasversale. Il
lavoro, il sociale, l'ambiente, la legalità, non dovrebbero avere
un'etichetta di parte.
Ma i Gruppi presenti in
Consiglio, se non sono in campagna elettorale come il centro destra
(che solleva problemi "di pancia"), sono ancora legati alle
politiche precedenti, come il PD, che approva insieme alla
maggioranza pratiche urbanistiche che invocano la punizione divina
(Crescent 2, locali in Darsena).
Certi argomenti li
abbiamo proposti noi, e li abbiamo sostenuti da soli, nel silenzio
inspiegabile della stampa locale. Ma lo abbiamo fatto e lo
continueremo a fare perché siamo convinti che i Cittadini savonesi
meritino di vivere in una Città migliore, con un ambiente,
un'economia, un clima sociale e culturale migliore.
Noi possiamo decidere di
portare avanti questa politica perché non dipendiamo né da Genova
né da Roma, e non dobbiamo soddisfare ambizioni di carriera e di
posti.
Anche per questo motivo
credo che la nostra Lista Civica abbia il diritto-dovere di
proseguire il suo impegno e il suo lavoro.
Daniela Pongiglione
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